La nuova legge quadro sullo sport piemontese, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, può essere considerata una vera e propria rivoluzione: il testo unico regolamenta il rapporto tra istituzioni e realtà sportive e vuole garantire una maggiore efficienza di tutto il settore.
Estremamente soddisfatto l’assessore regionale allo Sport, che ha messo in risalto come dopo 25 anni la Regione Piemonte abbia deciso di muoversi verso un approccio capace di consentire più organicità, un’attenzione più accurata nei confronti degli impianti e un approccio più attento per quanto riguarda la promozione sportiva.
Il presidente della Regione ha dal canto suo ricordato che uno dei suoi ultimi interventi, ai tempi in cui era assessore allo Sport, era stato consegnare al Consiglio una proposta di riforma condivisa con tutto il mondo sportivo piemontese. Nella passata legislatura, purtroppo, questo lavoro si era fermato e la riforma era rimasta chiusa in un cassetto per 5 anni. Ora finalmente vede la luce, attualizzata e aggiornata. Per lui è quindi motivo di grande orgoglio.
Innovativo è stato anche il metodo di stesura del provvedimento. L’assessorato ha istituito una serie di tavoli con le federazioni, gli enti di promozione sportiva, il Coni e tutte le altre realtà, che hanno dato vita ad una fitta collaborazione. E dal dialogo con tutti questi soggetti è scaturito un testo costruito collegialmente, non calato dall’alto, ma scritto con chi vive lo sport tutti i giorni e destinato a chi fa vivere lo sport tutti i giorni.
Tra i punti più importanti della nuova legge figurano:
– la costituzione dell’Agenzia per lo Sport, che avrà il duplice compito di lavorare per attirare sul territorio i grandi eventi internazionali offrendo assistenza logistica alle realtà organizzatrici, e di attirare investimenti privati per far crescere gli eventi locali e quelli internazionali che avranno luogo in Piemonte;
– la gestione delle risorse regionali per supportare lo sport locale diventa triennale, per fare in questo modo che varie le realtà possano programmare le loro spese con anticipo e ipotizzare investimenti a medio termine conoscendo già gli stanziamenti per i successivi tre anni;
– l’istituzione della Settimana dello Sport: sette giorni che le istituzioni locali dovranno mettere a calendario ogni anno per dedicarli alla divulgazione delle buone pratiche sportive e far conoscere ai giovani le potenzialità dell’attività fisica;
– l’abrogazione di tre leggi precedenti, che semplifica enormemente un settore che prima prevedeva normative diverse a seconda della disciplina a cui si rivolgeva.